Gli articoli italiani sono tanti, ma fortunatamente piuttosto regolari.
Se cerchiamo con il lanternino troviamo però alcune eccezioni.
L’unica tra le parole italiane è rappresentata dal plurale di il dio che diventa gli dei (anziché *i dei).
Di questa irregolarità è colpevole la parola iddio, derivata probabilmente dalla fusione di il col nome dio, il cui articolo per la forma plurale gli Iddei si è affermato anche per gli dei, che tra l'altro si pronuncia allo stesso modo: "gli ddèi".
Per le parole straniere solitamente si sceglie l'articolo in base alla pronuncia che utilizziamo in italiano, quindi abbiamo l'hotel, lo champagne, il check-in. Ma abbiamo l’eccezione delle parole inglesi che cominciano con “w”: sebbene si legga “u” (week-end come uovo) la “w” è percepita come consonante e non come vocale, e quindi abbiamo l'uomo, l'uovo, ma il week-end, il whisky, il welfare, il wi-fi, il windsurf. Lo stesso vale per le parole che iniziano con “sw”, percepito come s+consonante: si dice infatti lo swing, lo swap, lo swatch, ma il sugo, il suono.
Infine, nell’italiano colloquiale è ormai affermato l’uso degli articoli il – i per le parole che iniziano con “pn”, come nel caso di il pneumatico.
